“Tutti i bambini hanno nel cuore un posto riservato alla donna che li ha messi al mondo. È come una luce che non si spegne mai. Una stella nel firmamento”
Carlos Ruiz Zafon, Le luci di settembre.
Mi capita di chiedermi quale sarà il posto che occuperà nel cuore di mio figlio “la donna che l’ha messo al mondo”. Espressione curiosa quest’ultima per definire “la mamma”. Non ci avevo mai pensato, ho sempre definito la mamma biologica di mio figlio la sua “mamma di pancia”. Perché per me questa donna per i mesi che ha portato in grembo mio figlio è stata per prima cosa una mamma. Sarebbe riduttivo definirla semplicemente la donna che l’ha messo al mondo. Gli ha dato la vita scegliendo di metterlo al mondo piuttosto che abortire in chissà quale squallida camera di ospedale, ha sofferto i dolori della gravidanza, ha visto il suo corpo modificarsi, i suoi pensieri, sono certa, in quei mesi erano tutti per lui, per quel piccolo frugoletto che ignaro di tutto cresceva dentro di lei. L’ha messo al mondo e in quello stesso istante lui ha messo al mondo lei come madre. Si sono messi al mondo, generandosi l’un l’altro mentre per me una carta del tribunale mi giudicava idonea a diventare madre. Si sono mescolati “la pelle, l’anima e le ossa”, come solo un parto può fare. Non posso sapere come ci si possa sentire ad essere madre e poi a non esserlo più…
Posso solo lontanamente immaginarlo ed è così doloroso che ricaccio indietro il pensiero. Quando guardo mio figlio negli occhi mi capita di chiedermi come sarebbe stata la sua vita con quella donna, se sarebbe stato accudito e cresciuto come merita, se sarebbe stato felice, se avrebbe fatto gli stessi sorrisi. E spesso mi rispondo che non sono nessuno per pensare di avergli regalato una vita migliore di quella che avrebbe vissuto con la sua “mamma di pancia”. Ora è piccolo ma mi chiedo come affronterà quando sarà più grande questo dualismo mamma biologica- mamma adottiva. Io e mio marito definiamo la sua mamma biologica sempre come la sua “mamma di pancia” che non è in contrapposizione con me che sono la sua “mamma di cuore”, è semplicemente stata mamma prima di me ed in maniera diversa ma pur sempre sua mamma. Provo a pensare a quanto sarà difficile per lui accettare questa cosa, vorrei che alcune domande che si farà non gli facessero così male come invece sarà. Sono la sua mamma di cuore, non l’ho messo al mondo io ma lui mi rimette al mondo ogni volta che con quella sua dolce vocina mi chiama “mamma”. E forse anche io sarò la sua “stella nel firmamento”.
Illustrazione: © Giulia Salza
La fisicità è importante ma la frase più bella k mio figlio mi ha detto è ” mamma tu mi hai partorito nel tuo cuore ed io sono nato da te” poi continuando “tutte le donne sono capaci di avere figli in modo fisico, ma quante donne riescono a partorire un figlio solo con il cuore come hai fatto tu? …..aveva 16 anni quando mi ha comunicato il suo pensiero. Oggi ha 22 anni ….felice di essere stato partorito con il mio cuore. Ciao a tutti
Grazie Laura per aver condiviso questa tua esperienza di mamma di cuore!!!
Condivido i tuoi pensieri. I miei figli ricordano perfettamente la loro mamma di pancia. Io provo, per ora, una indifferenza totale verso la donna che ha messo al mondo i miei figli. Forse mi spaventa l’idea che un giorno lei possa rendersi conto di ciò che ha perduto e dell’enorme dolore che questo le procurerebbe. Tanto enorme da poterlo sentire anche io per lei.
Io invece penso spesso e ringrazio con un dolce pensiero e una preghiera la mamma che ha messo al mondo il mio bambino, non posso mostrare indifferenza per questa donna che sicuramente avrà sbagliato per farsi togliere tutti i figli, ma che comunque ha portato per 9 mesi in grembo il mio bambino.A volte mi chiedo il perché della sua vita, delle sue scelte; purtroppo una risposta non riesco a darmela;spero solo da donna a donna che si voglia più bene e si faccia più rispettare.Mio figlio l ha conosciuta e vissuto con lei per diverso tempo prima di venire in adozione internazionale,la sua storia con gli occhi di un bambino la conosce, lui vive serenamente pensando che non poteva accudirlo;i figli possono giudicare i genitori ma non permettono a nessun altro di poterlo fare,lo consiglio da figlia di genitori separati .
Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri. Anche io ringrazio la mamma di mio figlio perché come ho detto nel post ha deciso di donargli la vita, non sono nessuna per giudicare le scelte che ha fatto e i suoi comportamenti. Anche io la ricordo spesso nelle mie preghiere e mi chiedo dove sarà e come sta.